flight (2012)

La prima mezzora è straordinaria, cinema da applausi teso, emozionante, coinvolgente e un pilota ubriaco che mantiene un autocontrollo assurdo verso un atterragio miracoloso. Cavilli da avvocato, aereo da rottamare, insomma Whip ha mille scuse per nascondere i suoi vizi di alcool e droghe. Zemeckis quasi si diverte a massacrarlo offrendogli occasioni per ricominciare una vita nuova, ma pervicacemente Whip continua imperterrito a mentire, facendosi scudo di ogni giustificazione possibile compresa la negazione del problema.
Pur essendo costruito su schemi classici del cinema hollywoodiano il regista americano non rinuncia nei limiti del possibile ad essere anche scorretto. Purtroppo tale coerenza manca in un finale di redenzione a mio parere troppo repentino. Sarebbe bastata quella bugia in più a dare un senso differente alla pellicola. Probabilmente era pretendere troppo.